lunedì 1 luglio 2013

Un caffè con Montella

Il caffè è sempre stato una parte importante della mia vita. Un potente stimolante di pensieri e azioni. Il thé l'ho invece sempre visto come un elemento meditativo, diciamo che è come comparare la sigaretta alla pipa; anche se io non fumo, penso di aver azzeccato il significato. Il numero massimo di caffè che sono arrivato a prendere in un giorno è 11, durante un periodo schizofrenico della mia vita, dove tentavo "un qualche cosa in proprio". 

Il caffè è iniziato a diventare un rito sociale importante nel periodo universitario, ricordo i caffè da "Marcellino", vicino ad Agraria -perchè almeno Gianandrea trovava posteggio facilmente in doppia fila- ricordo i caffè da il c.d. "Scemo e piu' scemo" ad angolo con la copisteria del ciccione, davanti ad Agraria, salotto di scambio tra studenti e professori, i caffè davanti alla Facoltà di Giurisprudenza, che sembrava di assistere a delle sfilate di alta moda. Tutti i caffè hanno un senso, uno scopo, un ricordo, non esitono caffè presi a vuoto, nel nulla.... Anche i caffè presi egoisticamente parlando ovvero leggendo il giornale, hanno un senso, il desiderio di informarsi, di staccare un attimo e possibilmente di ricaricarsi.

Difficile trovare un posto da premiare per il caffè più buono. Sono tanti i motivi che concorrono alla soddisfazione del cliente (detto in Qualitesco) ma sicuramente se posso aprire una parentesi la faccio volentieri per i caffè presi al Bar Centrale, di mattina, alla regia di Marco Montella. Per tre anni ho lavorato li e ogni inverno aspettavo che il Bar Centrale si rianimasse per ritrovare gli stessi sorrisi; ... "Presidè.... "
Con estrema perizia ogni cliente che entra viene osservato, accolto con un sorriso una battuta che ti rallegra la giornata, magari accompagnata da quelle ottime paste che solo Marco fa durante il periodo di bassa stagione -credo- con il forno che si attiva con la presa tripentapolarefasica (perchè al campeggio la corrente non gira su 3 fasi, come in tutto il mondo, ma su 15 fasi, perchè a tutti girano i coglioni per le zanzare e l'umidità). Mi mancano un sacco tutti  _ora proprio tutti proprio no _, è inutile nascondersi dietro un dito, ma questo è il prezzo che uno deve pagare per delle scelte fatte.

A fine stagione 2012 andai insieme alla mia ragazza Mery a trovare Marco nell'altro campeggio in cui lavora, dopo che chiude il Punta Ala, per salutarlo e per ringraziarlo di tutti i sorrisi e di tutta la carica che mi ha dato tutte le mattine, nonostante la mia facca fosse grigia e incazzata. Avrei voglia di conoscere un po' di più Marco perchè durante la stagione invernale viaggia spesso in giro per il mondo e mi piacerebbe che mi raccontasse qualche cosa di suoi viaggi.

Durante i miei viaggi all'estero ho sempre cercato caffè ma ho sempre trovato piscio di gatto colorato. Anche in Islanda quando vedevo l'insegna "Illy" che appariva all'orizzonte come un miraggio nel deserto, niente, nulla, no sapore, no gusto. Lasciamo perdere il caffè francese...      Oltre che ad essere un potente stimolante celebrale, il caffè lo è anche per il basso ventre, io senza caffè la mattina non riesco a cacare. Per questi motivi, semplici e intuitivi ho deciso di portarmi appresso una bella Moka Bialetti da 6 persone, che ogni giorno illumina la mia giornata lavorativa, con tanto di presosta al bagno.

A ognuno il suo caffè, non troppi, in numero giusto e in compagnia delle persone giuste.

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