lunedì 15 luglio 2013

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L`accoglienza e`molto importante, specialmente quando si lavora a contatto con il pubblico; ma comunque piu`in generale, e' sempre meglio quando si riceve con una persona con il sorriso, invece che con una faccia arrabbiata.

Confesso che non ho una bella cera, fin da piccolo ho sempre avuto una faccia cupa, poco sorridente, c'e' una foto in bianco e nero in camera mia che testimonia cio' .

Sono tanti i motivi di questa carenza di sorriso, dalla morte di mia madre, alla mia malattia ancor prima, che non mi permetteva di andare fuori a giocare con i bambini, quando tutti a quell' eta' si sporcano e giocano, a tutto quello che e' successo dopo.

Fino a 18 anni e' stato un po tutto difficile, dai 18 - 19 anni, sono sbocciato e ho trovato un canale per sfogare la mia rabbia e la mia felicita' ... non e' un caso quindi, che molti atteggiamenti, tipici dell' infanzia io li abbia ancora, oppure certe esperienze che si vogliono fare a 18 anni, io le abbia fatte adesso, e' un po come il tentativo di mettersi in pari.

Nel rileggere le poesie che ho scritto nel periodo 8 - 18 anni, mi sono reso conto come, aspetti quali la tristezza, la morte e la solitudine, erano fortemente insiti dentro di me, era insomma come se mi sentissi un vecchio dentro un corpo di un  giovane. Cio' non ritengo sia stato salutare per la mia crescita.

Alti e bassi, invece che una costanza.

Negli ultimi 5 anni ho imparato a sorridere alla vita, invece che lamentarmi sempre.

Ricordate, si chiude una porta , si apre un portone ... sorridete alla vita e la vita vi sorridera'.

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