lunedì 23 giugno 2014

Catene e mille perché


Non è possibile questa cosa.

Anche nelle migliori intenzioni sembra che stare qui a casa a Pisa vi sia una maledizione. Potrei raccontarvi di amici che sono tornati per stare vicino alla moglie, e che prendono una miseria, potrei raccontarvi di grandi persone laureate che sono finite a lavorare chi in call-center, chi in gelateria. Questa è una Italia che va a rotoli, questa è una vita che va a rotoli.

Eppure la cosa per cui ero stato chiamato è anche un progetto importante e dagli elevati contenuti etici. Eppure tutto si trasforma in questo modo così brutale, e insignificante, in un nulla di fatto, in bugie e filastrocche.

Ti mandano un contratto per dirti che ti assumono in un certo ruolo (organizzazione) - e quindi io c'avevo visto anche un impiego immediato di tutte le competenze acquisite con il corso di Project Management, invece poi è tutto un altro ruolo (procacciatore d'affari(. Ti dicono di essere automunito e telefonomunito, ma non si parla neanche di compensi in euro, ma solo in chiacchiere e in filastrocche.

Perché tutto questo ?

Ti senti letteralmente in catene e ad un certo punto pensi e capisci che la vita è la tua e non può essere così, che hai un ruolo, che vuoi avere una dignità e che il tuo futuro probabilmente non è qui.

Perché ?


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